76 research outputs found

    Responsible Research and Innovation between \u201cnew governance\u201d and fundamental rights

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    This chapter frames RRI as an emerging governance approach in the EU regulatory context. We argue that reference to fundamental rights makes RRI a distinctive approach to responsibility compared to other existing paradigms and that human rights, in particular those laid down in the Charter of Fundamental Rights of the European Union, are not necessarily a constraint but can instead be a catalyst of innovation. Eventually we maintain that a governance framework based on the complementarity between legal norms and voluntary commitments might successfully combine the respect of fundamental rights with the openness and flexibility of the innovation process

    Interpretazione, comunità giuridica e integrazione sovranazionale

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    L'articolo indaga alcune implicazioni del concetto di comunità interpretativa, che risulta tematizzato all’interno di varie teorie contemporanee del ragionamento giuridico. L’intento è quello di verificare la portata di tale concetto per una teoria ermeneutica dell’interpretazione giuridica nell’epoca attuale, caratterizzata da vari processi di "interlegalità" e, più semplicemente, dall'intensificarsi dei rapporti tra gli ordinamenti giuridici, spesso guidati ed orientati dall’attività giurisdizionale. Sotto il profilo soggettivo, il concetto indica l’insieme dei soggetti preposti alla produzione, alla conoscenza ed all’applicazione del diritto. Sotto il profilo oggettivo, esso rinvia a quell’orizzonte epistemico, metodologico e normativo esprimente il tessuto dei principi condivisi, regolanti l’interpretazione, tali da decidere dell’accettabilità delle scelte interpretative e da condizionare la validità del ragionamento giudiziale. Riferita al dibattito sull’oggettività dell’interpretazione, la comunità dell’interpretazione giuridica indica la fonte dei vincoli e dei criteri in grado di guidare l’interpretazione-processo e di garantirne quantomeno la validità intersoggettiva. Riferita al dibattito intorno all’orizzonte di giustificazione dell’interpretazione-prodotto, l’idea di comunità giuridica rappresenta la concretizzazione dell’“uditorio” dell’argomentazione, quale orizzonte che consente di stabilire l’accettabilità della decisione giudiziale. La nozione di legal community viene, nella prima parte del lavoro, collocata nel quadro delle tesi ermeneutiche sull’interpretazione giuridica. Nella seconda parte del lavoro viene considerata la funzione svolta da tale nozione con riferimento ad alcuni momenti dell’applicazione del diritto che possono ritenersi cruciali, in una fase, qual è quella odierna, di apertura reciproca e “porosità” degli ordinamenti giuridici e nella quale l’individuazione stessa delle fonti, oltre che la loro interpretazione, appare un’operazione tutt’altro che scontata. L’attenzione è soprattutto rivolta al rapporto fra ordinamenti interni e ordinamento comunitario. La definizione del diritto come pratica sociale conduce inevitabilmente a riconoscerne i legami con il contesto: il lavoro si interroga intorno alle implicazioni che il riferimento al contesto può avere quando mutino le geometrie degli ordinamenti e dei loro rapporti. Il punto di forza che la teoria ermeneutica del diritto può vantare è la sua capacità di spiegare al tempo stesso la centralità del contesto ma anche il suo carattere “fluido”. Viene, dunque, sottolineato come la collocazione della comunità interpretativa entro in quadro della teoria ermeneutica dell’interpretazione consenta di spiegare e legittimare le trasformazioni odierne del diritto in un modo che non sia prigioniero della sterile alternativa tra paradigma di Westfalia, incardinato sullo stato e sulla dipendenza del diritto dalla sua legittimazione politica, e modello che delinea una sorta di “governo internazionale dei giudici”

    Law, uncertainty and emerging technologies: Towards a Constructive Implementation of the Precautionary Principle in the Case of Nanotechnologies

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    1. La novedad de las tecnologías emergentes; 2. El uso ambiguo del principio de precaución, entre riesgo e incerteza; 3. Hacia un significado constructivo del principio de precaución: consecuencias para una visión general de la regulación

    Human Rights as Basic Rights: A Path to Universality?

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    The paper aims to support a view of human rights as essentially characterized by a basic content and in this sense focuses on the notion of basic rights. The key features associated with the notion of human rights – moral embedding and universality – should lead to regard human rights as essentially basic rights. The analysis will (i) argue for a notion of ‘basicness’ that is different from the notion occurring both within the so-called minimalist theories and the one worked out by Henry Shue; (ii) address the link between the idea of basic rights and the doctrine of the minimum core/content and (iii) criticize a deviation from the desirable path, which lies in shifting from the notion of minimum core of rights to the notion of core rights.The paper aims to support a view of human rights as essentially characterized by a basic content and in this sense focuses on the notion of basic rights. The key features associated with the notion of human rights – moral embedding and universality – should lead to regard human rights as essentially basic rights. The analysis will (i) argue for a notion of ‘basicness’ that is different from the notion occurring both within the so-called minimalist theories and the one worked out by Henry Shue; (ii) address the link between the idea of basic rights and the doctrine of the minimum core/content and (iii) criticize a deviation from the desirable path, which lies in shifting from the notion of minimum core of rights to the notion of core rights

    RRI as a governance paradigm: What is new?

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    This chapter frames RRI as an emerging governance approach in the EU regulatory context. We argue that reference to fundamental rights makes RRI a distinctive approach to responsibility compared to other existing paradigms and that human rights, in particular those laid down in the Charter of Fundamental Rights of the European Union, are not necessarily a constraint but can instead be a catalyst of innovation. Eventually we maintain that a governance framework based on the complementarity between legal norms and voluntary commitments might successfully combine the respect of fundamental rights with the openness and flexibility of the innovation process

    RRI as a governance paradigm: What is new?

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    This chapter frames RRI as an emerging governance approach in the EU regulatory context. We argue that reference to fundamental rights makes RRI a distinctive approach to responsibility compared to other existing paradigms and that human rights, in particular those laid down in the Charter of Fundamental Rights of the European Union, are not necessarily a constraint but can instead be a catalyst of innovation. Eventually we maintain that a governance framework based on the complementarity between legal norms and voluntary commitments might successfully combine the respect of fundamental rights with the openness and flexibility of the innovation process

    Transnational corporations and human rights

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    "Soft law" e ordine giuridico ultra-statuale tra "rule of law" e democrazia

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    Il lemma \u201csoft law\u201d si riferisce ad un\u2019ampia gamma di strumenti: sul piano internazionale si fa con esso riferimento, a seconda dei casi, alle dichiarazioni, per loro intrinseca natura non dotate di vincolativit\ue0 giuridica formale, alle convenzioni quando si trovino a non essere state ancora oggetto di ratifica, alle linee-guida emanate da organismi intergovernativi o da organizzazioni non governative, alla regolazione tecnica frutto di comunit\ue0 professionali. In generale, l\u2019espressione \u201csoft law\u201d indica quegli strumenti regolativi e quei meccanismi di governance che, pur implicando un certo tipo di impegno normativo, non poggiano su regole vincolanti n\ue9 su un sistema di sanzioni vincolanti. Da oggetto di prevalente interesse per l\u2019indagine sociologico-giuridica, il soft law \ue8 divenuto, nella letteratura degli ultimi decenni, rilevante oggetto di riflessione anche per la teoria del diritto. Esso sembra sintetizzare alcune caratteristiche strutturali e funzionali della regolazione giuridica odierna (differenziazione funzionale e policentrismo), sia a livello interno che a livello globale e risulta,in tale contesto regolativo, dotato di specifiche potenzialit\ue0. L\u2019articolo mira a considerare il concetto di soft law in quanto nucleo nevralgico di tre importanti aree di riflessione concernenti (a) la concettualizzazione della normativit\ue0 giuridica; (b) la descrizione e la valutazione dei fenomeni riconducibili al pluralismo giuridico; (c) la qualificazione dell\u2019ordine internazionale e della c.d. \u201cgovernance globale\u201d. La relazione del soft law con \u201crule of law\u201d e democrazia \ue8 al centro del discorso svolto in questo lavoro intorno alla legittimazione di questa forma di normativit\ue0. Il tentativo \ue8 quello di formulare una definizione del rule of law libera dal vincolo costitutivo, in realt\ue0 mai veramente reciso, con le letture giuspositivistiche del diritto e capace di dar conto della struttura sempre pi\uf9 policentrica e funzionalmente differenziata del diritto odierno. Il lavoro mira, infine, a porre le premesse per una valorizzazione delle potenzialit\ue0 del soft law nel rispondere anche ad istanze di legittimazione democratica. Alcune forme di self-regulation possono essere giudicate oggi conformi all\u2019ideale democratico, nella misura in cui consentono il coinvolgimento dal basso nella co-determinazione delle forme regolative e possono contribuire positivamente alla messa a punto di efficaci sistemi di accountability nei confronti della condotta di attori privati

    Minoranze nazionali

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